
Rincari autostradali: ennesimo schiaffo al potere d’acquisto. Pd e M5S all’attacco del Governo Meloni
Rincari autostradali: ennesimo schiaffo al potere d’acquisto. Pd e M5S all’attacco del Governo Meloni
Non c’è pace per il potere d’acquisto degli italiani, soprattutto per pensionati, lavoratori a basso reddito e famiglie già provate dal caro-vita. All’orizzonte si profila l’ennesima stangata: i rincari autostradali. Un aumento dei pedaggi silenzioso, ma micidiale, che colpisce proprio quando milioni di cittadini si mettono in viaggio per le ferie estive.
Una tassa occulta d’estate
Non ha usato mezzi termini Francesco Boccia, senatore del Partito Democratico:
“Questo aumento dei pedaggi è una tassa occulta che pesa su famiglie e imprese nel momento in cui tutti avrebbero diritto a un po’ di serenità. Il Governo Meloni continua a colpire chi ha meno, mentre si fa scudo dietro slogan di facciata”.

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E il Movimento 5 Stelle non è stato da meno. Stefano Patuanelli, capogruppo al Senato, ha affondato il colpo:
“Aumentano carburanti, bollette, spesa e ora anche i pedaggi. Il green deal di Meloni è solo propaganda. In realtà, assistiamo a una politica economica miope, che ignora le fasce più fragili e continua a svendere i servizi pubblici”.
Una spirale senza fine
L’inflazione ha già eroso negli ultimi due anni buona parte del potere d’acquisto degli italiani. Chi vive di pensione o con stipendi bassi oggi si trova a fare i conti con bollette più care, un carrello della spesa sempre più leggero e un carburante tornato ai livelli pre-pandemia. Ora, anche l’autostrada diventa un lusso.
Un viaggio da Milano a Roma, ad esempio, può superare i 50 euro solo di pedaggio. A cui si somma un pieno da oltre 100 euro. È questo il modello di mobilità “moderna” che il Governo propone ai cittadini?
Chi paga davvero?
L’impressione, sempre più netta, è che a pagare siano sempre gli stessi: non i grandi evasori, non le multinazionali, ma i cittadini comuni.
Pensionati che devono rinunciare a visitare i figli, famiglie che accorciano le vacanze, lavoratori che fanno sacrifici per spostarsi.
I rincari non sono inevitabili. Sono una scelta. E chi governa ha la responsabilità di decidere chi deve pagare il prezzo della crisi. Per ora, sembra che la risposta sia sempre la stessa.
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